Disabilità, è una questione di diritti umani

Disabilità, è una questione di diritti umani

29 Marzo 2025 0 Di salvatore cimmino
Art. 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità:
Gli Stati parte riconoscono il diritto delle persone con disabilità a partecipare su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e prendono tutte le misure appropriate per assicurare che le persone con disabilità:
1 – godano dell’accesso ai materiali culturali in forme accessibili;
2 – abbiano accesso a programmi televisivi, film, teatro e altre attività culturali, in forme accessibili;
3 – abbiano accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, abbiano accesso a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale.

Le persone con disabilità, in Italia, devono affrontare discriminazione e ostacoli, (materiali e immateriali), che riducono, di tanto, il loro diritto a partecipare alla vita sociale in condizioni di parità con i cittadini senza disabilità.

In Italia alle persone con disabilità vengono spesso negati, indirettamente, il diritto a frequentare la scuola, il diritto al lavoro, il diritto a viaggiare, il diritto a muoversi liberamente e a vivere una vita autonoma, il diritto al voto, il diritto a partecipare alle attività sportive, il diritto alla protezione sociale, il diritto a scegliere le cure e la riabilitazione congeniali a cui sottoporsi, il diritto a godere della scienza. In una parola, il diritto di esercitare appieno la propria CITTADINANZA.

I diritti delle persone con disabilità affondano le proprie radici nella Dichiarazione Universale dei diritti umani approvata il 10 dicembre 1948 dalle Nazioni Unite. Tuttavia, le persone con disabilità sono rimaste invisibili, poste a margine del dibattito sui diritti, incapaci di godere dell’intera gamma dei diritti umani. 

Art. 1 della Dichiarazione Universale dei diritti umani: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza

Solo negli ultimi anni, l’adozione, nel 2006 e l’entrata in vigore, 2009, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha portato un cambiamento rivoluzionario nell’approccio alle persone con disabilità. Un vero e proprio cambio di paradigma. 

Secondo la Legge 18 del 3 marzo 2009, con la quale il nostro Parlamento ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, noi persone con disabilità non saremmo più oggetti di un approccio caritatevole ma soggetti titolari di diritti, capaci di reclamare i propri diritti e di prendere decisioni per la propria vita, membri attivi della società. 

Art. 1 della Legge 18 del 3 marzo 2009 nonché della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità: “Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità” .

Salvatore Cimmino