LA VITA E’ UN DIRITTO UMANO, NON LA MORTE

LA VITA E’ UN DIRITTO UMANO, NON LA MORTE

17 Settembre 2024 0 Di salvatore cimmino
Ogni essere umano è unico e rispettarne la diversità equivale a difenderne la libertà

Quella criminale disperazione che porta al suicidio delle persone con disabilità. Quella criminale disperazione che fa uccidere i propri figli con disabilità. L’ultimo episodio si è consumato appena un giorno fa, sì ieri, sul Piave: una mamma per amore(?) ha ucciso la propria bambina malata di epilessia e poi si è suicidata.  

Si sappia che, in Italia, è in atto una strage di persone con disabilità innocenti. Si sappia che, in Italia esistono genitori che uccidono i propri figli con disabilità e poi si suicidano. Tutto questo accade perché in Italia diventa sempre più difficile andare a scuola, accedere alle cure o alle terapie avanzate o a un ausilio o a una protesi congeniale alle proprie esigenze. Queste difficoltà sono create da una classe dirigente senza scrupoli, subordinando il Diritto Umano alla Cittadinanza e alla Salute a una presunta difficoltà finanziaria o meglio al loro delirio di onnipotenza, eludendo, tradendo e trasgredendo la nostra Costituzione.

Le persone con disabilità, che mettono fine alla propria vita lo fanno perché hanno perso del tutto la fiducia in una società sempre più ostile; i genitori che ammazzano i propri figli con disabilità lo fanno perché non hanno più fiducia in una Società che possa degnamente occuparsene dopo di loro.

Questi atti di criminale disperazione, nelle cronache, si usano definirle come raptus, azioni folli, gesti insani. Tutto per evitare di approfondire la cruda realtà di delitti compiuti in piena lucidità.

Parliamo di atti criminali assolutamente non legittimi che, potrebbero essere prevenuti se solo fossero messi a punto specifici strumenti di screening, considerando il dramma che può provocare l’emarginazione e la disperazione di una persona con disabilità o di un genitore di un figlio con disabilità.

Mettiamo fine a questi atti barbari, come? Rendendo esigibili, da parte dei Comuni, le norme in materia di inclusione, rimuovendo tutte le barriere fisiche e sociali che precludono ogni forma di libertà. Mettiamo fine a questi atti barbari e gratuiti smettendo di creare delle difficoltà, da parte delle ASL, in materia di accessibilità alle nuove tecnologie, richiedendo documentazioni, modifiche e integrazioni sfornite di prescrizioni normative violando, con cattiveria inaudita, il Diritto Umano di beneficiare di misure intese a garantirne l’autonomia, l’inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità. La vita è un Diritto Umano, non la morte.

Salvatore Cimmino