Per i diritti delle persone con disabilità, per la libertà e la pace delle loro famiglie
Sono 4 milioni e 500 mila le persone con disabilità in Italia. Un terzo vive da solo anche se non autonomo.
Malgrado la ratifica della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, (Legge 3 marzo 2009 n. 18), il tema, quando affrontato, viene trattato quasi solo esclusivamente dal punto di vista medico-sanitario. Quando invece è sul piano sociale e dei diritti negati che si deve agire. Per non far sentire le persone con disabilità e le loro famiglie, (10 milioni di persone), cittadini di rango inferiore.
Perché i diritti siano concretamente esigibili devono esistere in concreto e non in astratto. Viviamo in un Paese dove la legislazione in materia di disabilità certamente non ha eguali al mondo ma sfortunatamente quasi nessuna legge viene effettivamente applicata e il fatto stesso di riconoscere alle persone con disabilità diritti e dignità solo se finanziariamente sostenibili, è davvero molto vergognoso.
L’equiparazione delle invalidità civili con gli infortuni sul lavoro rappresenterebbe lo strumento legislativo per abbattere definitivamente questa enorme discriminazione. Come l’infortunato sul lavoro, anche l’invalido civile deve godere del diritto di accedere alle cure e alla riabilitazione che corrisponda alle sue esigenze. L’equiparazione rappresenterebbe l’unica strada percorribile per contrastare i pregiudizi e le discriminazioni e quindi tutte le disabilità: intellettive, psichiche, fisiche e cognitive.
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Per i diritti delle persone con disabilità, per la libertà e la pace delle loro famiglie.
Salvatore Cimmino
Un grande plauso al lavoro che fate