Per trasformare l’invisibile in visibile
Il forte debito pubblico italiano, ha raggiunto il 160% del prodotto interno lordo, non deriva da strategie errate della politica e delle aziende ma dalla corruzione, dall’evasione fiscale, da un sistema mafioso foraggiato da chi lo dovrebbe combattere. La spietatezza di questi corruttori, evasori e mafiosi non si limita a soddisfare la propria ingordigia, anzi, grazie alla loro posizione privilegiata all’interno del potere economico privato, della pubblica amministrazione e del personale politico fanno pagare un prezzo altissimo alla popolazione, in particolare ai più deboli come le Persone con Disabilità.
Una recente ricerca internazionale della Rand Corporation, (think tank statunitense), nel 2020, ha stimato che la corruzione costa all’economia dei paesi europei 900 miliardi di euro all’anno ed a quella italiana almeno 237 miliardi, pari al 14% del nostro prodotto interno lordo.
Ogni anno il Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica le stime sull’evasione in Italia. Sui dati del 2017, (le ultime stime disponibili), l’evasione fiscale in Italia ammonta a quasi 109 miliardi.
Sottolineo questi numeri terribili perché la loro grandezza dovrebbe, io credo, chiarire la necessità, urgente, di affrontare il problema dell’evasione fiscale, della corruzione e delle mafie con parametri nuovi, passando dal concetto meramente giudiziario a quello culturale, e per fare questo è necessario promuovere percorsi di ascolto finalizzati all’affermazione del valore dell’onestà ancora lontano dall’essere condiviso dal nostro sistema paese.
Sottolineo questi numeri terribili (anche) perché nel caso riuscissimo a sconfiggere i cancri della corruzione, dell’evasione fiscale e delle mafie nel nostro paese si migliorerebbero la qualità dei nostri servizi, a me, da persona con disabilità, molto cari, quello della Salute e quello della Mobilità. Proprio per questo, tra non molto condividerò pubblicamente un progetto a cui sto dedicando tanto, l’equiparazione dell’invalidità civile con gli infortuni sul lavoro perché finalmente ogni persona con disabilità conquisti la sua libertà e la sua dignità. Perché ogni disabilità, (fisica, intellettiva, cognitiva, sensoriale e psichica), venga sconfitta liberando milioni di persone con le loro famiglie da una prigionia triste e dolorosa.
In tutto questo, sono convinto, che il contributo della società civile sarà di per sé un fattore di progresso capace di dare forma e promuovere il pluralismo, contribuendo a politiche più efficaci, allo sviluppo equo e sostenibile e alla crescita inclusiva. La sensibilità della società civile, da sempre, gioca un ruolo importante nel promuovere lo Stato di Diritto e il rispetto dei valori democratici, nell’emancipazione delle fragilità e nel combattere le discriminazioni dando voce alle persone prigioniere delle disabilità e infine, non per ultimo, per trasformare l’invisibile in visibile.
Salvatore Cimmino
Concordo in pieno, non mancherà il mio sostegno al progetto.
Caro Salvatore, come sempre, la tua determinazione, sensibilità ed intelligenza, arrivano ad affrontare tematiche profonde, importanti. Condivido i tuoi pensieri e ci sarò sempre. Cristiana