Liberi dalle barriere
C’è chi costruisce barriere per tenere lontano le persone, e chi per tenersele vicine: non dovremmo passare la vita a preoccuparci di piacere a qualcuno o meno, faremmo meglio ad assicurarci che ci trattino come meritiamo.
Prendersi cura di sé è importante tanto quanto prendersi cura degli altri.
Realizzare i PEBA, (Piani Eliminazione Barriere Architettoniche), significherebbe realizzare un mondo per tutti e di tutti, significherebbe realizzare servizi che privi di una connotazione di tipo assistenziale ma in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini, non solo in chiave prestazionale ma anche di estetica e design: una mamma con il suo bambino in passeggino ha esigenze simili a quelle di chi utilizza una carrozzina per la propria mobilità personale, e le passerelle per la spiaggia possono rappresentare una soluzione ideale per entrambe le esigenze.
Se poi oltre a collegare le cabine al bagnasciuga queste stesse passerelle si sviluppassero anche lateralmente, si darebbe un buon servizio a tutti, senza creare una spiaggia dedicata alle sole persone con disabilità.
I ghetti non piacciono e non servono a nessuno. L’accessibilità si raggiunge solo con una pianificazione e un’attenzione costante a tutti quegli elementi che la compongono, ricordandosi ad esempio di costruire rampe e non gradini, di mantenere i marciapiedi in buona efficienza eliminando le buche e le radici sporgenti.
Lavorare per l’accessibilità dovrebbe diventare un modus operandi quotidiano.
Salvatore Cimmino
Sei un grande, spero che gli (addetti ai lavori) considerino tutte queste verità che non hanno considerato fino adesso
e che presto la città il borgo il parco la spiaggia e tutto sia godibile per ognuno.