La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con disabilità
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle Persone con disabilità non promuove nuovi diritti ma, con i suoi 50 articoli, afferma con forza la necessità che tutti i diritti umani e le libertà fondamentali siano pienamente goduti anche dalle persone con disabilità.
L’importanza di avere una Convenzione Internazionale – sui Diritti delle Persone con Disabilità – è data dal fatto che equivale ad una Legge: è uno strumento legale che una volta ratificato, come è avvenuto in almeno 1/3 dei Paesi membri delle Nazioni Unite, diventa vincolante per tutti i Paesi che l’hanno ratificata e che devono rispettarli nelle Leggi e nelle Politiche concrete.
In Italia, dal 3 marzo del 2009, giorno di approvazione della Legge n. 18, ratifica ed esecuzione della Convenzione suddetta, senza dubbio, si è tentato di dare risposte ai cittadini con disabilità che rischiano quotidianamente l’emarginazione e l’esclusione sociale, attraverso provvedimenti senz’altro ragguardevoli nelle intenzioni, ma che si sono rivelati assolutamente insufficienti a tutelare realmente, giorno dopo giorno, i Diritti fondamentali delle persone con disabilità per mancanza, innanzitutto, di risorse appropriate e quindi di esigibilità.
Finché la classe politica italiana anteporrà il contenimento della spesa alla tutela dei Diritti dei suoi cittadini con disabilità l’Italia resterà un paese malato e non si potrà dire né civile né tantomeno democratico.
In prospettiva sarebbe fondamentale, io credo, per chi si propone di tutelare i diritti delle persone con disabilità, approfondire la conoscenza della Convenzione delle Nazioni Unite per salvaguardare i principi di libertà e di uguaglianza che la sostengono.
Salvatore Cimmino