Rendiamo reale l’inclusione delle persone con disabilità, costruiamo insieme un anno migliore
L’integrazione delle persone con disabilità nella vita quotidiana rientra nel più ampio principio di uguaglianza garantito dall’articolo 3 della nostra Costituzione nonché dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite approvata nel 2006 e ratificata dal nostro Paese, determinando l’impegno ad adeguare la legislazione ai principi delineati nella Convenzione (CRPD).
Tuttavia la pandemia ha rappresentato e continua a rappresentare un duro promemoria rispetto alle barriere sociali che le persone con disabilità continuano a dover affrontare quotidianamente in Italia e oltre. È Infatti emerso, da un’indagine voluta dalla Commissione Europea per l’Uguaglianza, una totale incapacità di adottare misure adeguate a difendere i diritti delle persone con disabilità. Il dato più preoccupante emerso è stato quello di aver messo in atto politiche che si sono tradotte in violazioni su vasta scala dei diritti alla vita (articolo 10), alla salute (articolo 25), alle libertà (articolo 14), alla vita indipendente e all’inclusione nella società (articolo 19), nonché all’educazione inclusiva (articolo 14).
Le persone con disabilità che vivono negli istituti non sono state né assistite né protette in modo adeguato dal rischio di contagio a causa della scarsità del personale (spesso in malattia), dei servizi sanitari di base e dei dispositivi di protezione individuale. Non hanno ricevuto sufficienti informazioni sull’emergenza sanitaria e sulle misure di prevenzione da adottare per evitare la diffusione del contagio. Inoltre il divieto di contatto con l’esterno, deciso dal governo per contenere la pandemia, li ha privati delle fondamentali relazioni sociali, con pesanti ripercussioni sulla loro salute fisica e psicologica.
Quanti invece hanno continuato a vivere nella propria casa si sono visti sospendere gran parte dei servizi e dei supporti per la vita indipendente come l’assistenza personale e domiciliare, il sostegno di reti informali e la possibilità di accesso alle tecnologie assistive, pensate per rendere accessibili i prodotti informatici anche a persone con disabilità. L’isolamento causato dal lockdown e l’interruzione dei legami con la comunità di appartenenza sono stati talmente pesanti da determinare, in alcuni casi, grossi problemi a procurarsi cibo e beni essenziali, diritto difeso dall’articolo 28.
Infine i bambini e i ragazzi con disabilità hanno riscontrato enormi difficoltà nell’accesso alla didattica a distanza, svolta con metodologie tradizionali, obsolete e niente affatto inclusive. A molti di loro sono stati sospesi i servizi socio-educativi e di riabilitazione previsti dall’articolo 26, delegando tutto il carico della loro assistenza alle famiglie.
La conclusione a cui è giunto il report commissionato dalla Commissione Europea per l’Uguaglianza è che oggi la politica, a tutti i livelli, sembra essere ritornata a considerare le persone con disabilità unicamente come oggetto di cura e di controllo, vanificando così molti dei risultati ottenuti negli ultimi anni per migliorare l’esercizio del Diritto di Cittadinanza di Inclusione e di tanti altri diritti.
Ispirato da queste enormi difficoltà vissute dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie in tutto il Paese, e dai principi della Convenzione delle Nazioni Unite (CRPD), sto progettando il Giro d’Italia a nuoto 2021, per i diritti delle persone con disabilità, da Ventimiglia a Trieste, come una sfida per costruire un’Italia migliore.
La persona al centro, lo sviluppo integrale di ciascuna persona: è questa la nostra stella polare per riconoscere e promuovere il valore infinito della persona per il solo fatto che esista, così come è.
Buon Natale e un prosperoso 2021
Salvatore Cimmino
Bravo Salvatore!