Il cuore dei diritti umani: la dignità umana

Il cuore dei diritti umani: la dignità umana

29 Settembre 2020 1 Di salvatore cimmino

21 settembre 2020
Seggio elettorale di Tovere (Amalfi)

In Italia vi è una certezza tra tante endemiche incertezze: il diritto all’ingiustizia. Ogni giorno gli Articoli della nostra Costituzione sono ampiamente traditi, elusi, aggirati, raggirati, trasgrediti da una classe politica colpevolmente distratta e tranquillamente inadempiente . L’Articolo 2 della Costituzione è sicuramente quello maggiormente ignorato: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Le persone con disabilità e le loro famiglie sono sempre più invisibili solo perché la politica, tutta, ha deciso che non è conveniente vedere la loro realtà. Le denunce corrono in rete 24 ore su 24 nelle testimonianze e nelle voci di coloro che vivono il disagio, e che continuano disperatamente indefessi, con la speranza di essere ascoltati, a segnalare difficoltà, emergenze su emergenze.

Ciro, marito di Rosa affetta da una grave disabilità, racconta in maniera inequivocabile l’abbandono delle istituzioni, l’isolamento, la violazione del diritto (inalienabile e irrinunciabile) di voto.

Quando si tratta di diritti umani , dovremmo porci un interrogativo fondamentale: che cos’è la persona?

Quando si parla della dignità della persona come valore supremo e universale e si considera ciò che avviene nella nostra società contemporanea, torna alla mente il famoso incipit del Contratto sociale di Rousseau “L’uomo è nato libero, ma ovunque è in catene” e siamo tentati di adattarlo alle cronache che leggiamo e ascoltiamo ogni giorno:
La dignità umana è, per natura, inviolabile e inalienabile, ma ovunque è calpestata. La disabilità in Italia, quando le persone versano in gravi condizioni, diventa purtroppo esclusivamente un affare di famiglia.


La disabilità risiede nella società non nella persona

Negli ultimi anni la scienza ha fatto passi da gigante. Grazie alle straordinarie capacità e competenze dei ricercatori, le nuove tecnologie sono state in grado di realizzare prodotti eccellenti, in grado di modificare radicalmente, in meglio, la qualità delle nostre vite.

Questi miglioramenti, credetemi, non rappresentano un vantaggio solo per le persone con disabilità, ma costituiscono in realtà una notevolissima convenienza, anche in termini economici, per tutta la società. Per questo sarebbe molto importante che il nostro Paese le rendesse accessibili così da garantire alle persone con disabilità quegli evidenti benefici derivati dal progresso della ricerca scientifica.

E sarebbe altrettanto importante adoperarsi per far sì che in Italia l’inclusione e la coesione sociale rappresentassero i principi alla base dei processi decisionali politici e aziendali a tutti i livelli, applicando l’approccio della progettazione universale: l’essere umano non è “standard” e la progettazione universale è l’approccio sociale che afferma il diritto umano di tutti all’inclusione e definisce i criteri per conseguirla.

Migliorando il nostro mondo miglioreremo noi stessi.

Salvatore Cimmino