Siamo chiamati a una responsabilità verso gli altri, il nichilismo è arrivato tra noi

12 Marzo 2015 0 Di Salvatore Cimmino

8 marzo 2015 - Roma, Circolo Canottieri Aniene

8 marzo 2015 – Roma, Circolo Canottieri Aniene

Viviamo un tempo di prostituzione morale, la disumanità avanza perché le forze politiche e sociali che avrebbero dovuto opporsi hanno rinunciato a qualsiasi prospettiva di costruzione di una società dove non ci sia più lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, accettando la legge della giungla!

Ogni persona segnata da una difficoltà fisica o cognitiva vive una sorta di avvento esistenziale, l’ attesa di una liberazione che si manifesterà pienamente, per essa come per tutti, soltanto con la fine della vita. Senza una società efficiente, questa attesa può assumere i toni della frustrazione e dello sconforto.

La Persona con Disabilità, richiede non solo cura, ma anzitutto il Diritto che si faccia riconoscimento, rispetto e integrazione dalla nascita all’adolescenza, fino all’età adulta e al momento delicato, vissuto con trepidazione da tanti genitori, del distacco dai propri figli, il momento del dopo di noi. La disabilità non è soltanto bisogno, è anche e soprattutto stimolo e sollecitazione.

Certamente è domanda di aiuto, ma è prima ancora provocazione nei confronti degli egoismi individuali e collettivi, è invito a forme sempre nuove di solidarietà. La disabilità, in realtà mette in crisi le concezioni della vita legate soltanto all’appagamento, all’apparire, alla fretta, all’efficienza.

E’ fondamentale che le istituzioni e le persone che le presiedono, si pongano in ascolto rispettoso, che sentano il bisogno di lasciarsi interrogare dalla fatica di esistenze segnate dalla sofferenza e dal disagio.

Auspichino farsi più vicini alle persone con Disabilità ed alle loro famiglie, consapevoli che la disattenzione acuisce sofferenza e solitudine, mentre la solidarietà testimonia nell’amore e nella gratuità forza e senso della vita.

A quanti hanno responsabilità politiche e a tutti i livelli, vorrei chiedere di operare affinché siano assicurate condizioni di vita e opportunità tali per cui la dignità sia effettivamente riconosciuta e tutelata.

In una società ricca di conoscenze scientifiche e tecniche, è possibile e doveroso fare di più, nei vari modi che la convivenza civile richiede, dalla biomedica per prevenire la disabilità, alla cura, all’ assistenza, alla riabilitazione, alla nuova integrazione sociale.

Se i diritti civili e sociali vanno tutelati, è però ancora più importante salvaguardare le relazioni umane, le relazioni di aiuto, di amicizia e di condivisione. Ecco perché vanno promosse forme di cura e di riabilitazione che tengano conto della visione integrale della persona umana.

Un caro saluto
Salvatore Cimmino