L’ Italia condannata dall’ UE
Chi non può vedere, chi non può sentire, chi non può camminare, chi insomma ha una disabilità, nel nostro Paese è destinato ad essere escluso ed emarginato.
Una persona con disabilità è considerato, suo malgrado un “paziente” (un ammalato) a vita perchè la disabilità continua ad essere considerata un tema sanitario invece che, come accade in tutti i Paesi civili, un tema di pari Opportunità.
Le nuove tecnologie nel nostro Paese continuano ad essere ignorate tranne che, a volte, per gli infortunati sul lavoro; escludendo l’invalido civile dalla vita sociale – perché se non si lavora sulla parte residua sana, potenziandone le capacità e le funzioni, di fatto si impedisce di migliorare la qualità della vita – il risultato sarà quello di incidere gravemente sui costi sociali.
Le nostre città, in barba ai diritti elementari di convivenza civile, continuano ad essere inaccessibili: le barriere architettoniche calpestano quotidianamente il diritto di autonomia, di libertà e, quindi, la dignità delle persone con disabilità.
Al pari di un Paese delle banane i più deboli subiscono le angherie più ignobili e non più tardi di una settimana fa, nel silenzio più totale anche dei media (e anche su questo sarebbe interessante dibattere), ha voluto ricordarcelo una sentenza della Corte Europea di Giustizia: L’Italia non ha adottato tutte le misure necessarie per garantire un adeguato inserimento professionale dei disabili nel mondo del lavoro. Per i giudici europei il nostro Paese “è venuto meno agli obblighi a causa di un recepimento incompleto di una direttiva varata alla fine del 2000 sulla parità di trattamento in materia di occupazione”.
Come risposta alla Corte Europea la nostra principale istituzione, il Governo, si è giustificato sostenendo che l’adeguamento dei locali e delle attrezzature, i ritmi di lavoro della persona con disabilità sono elementi che si traducono in un onere sproporzionato per chi assume e quindi, nel bilancio pubblico, questi fondi sono stati completamente eliminati. In sostanza ci è stato confermato che il disabile non potrà mai rappresentare una risorsa ma piuttosto continuerà ad essere vissuto come un pesante fardello per le casse dello Stato.
Con Affetto
Salvatore Cimmino
Tutto questo ha dell’incredibile!!!!!!!
ti sono vicino in questa battaglia!! continuamo tutti i giorni a credere che tramite il nostro operato e le nostre azioni riusciremo a cambiare qualcosa….!!!
un abbraccio mitico Salvatore
Giulio
Caro Salvatore, sono in vacanza in Germania e, anche sotto questo aspetto, devo dire che è un altro mondo. Siamo rimasti impressionati dall’impegno profuso per rendere tutti i luoghi accessibili (gratuitamente) a tutti; e quando dico tutti intendo anche alle persone con disabilità di qualsiasi tipo. Sembra proprio che qui tutti si impegnino a sdebitarsi con chi è stato meno fortunato. Altro che richiami per inadempienze normative: un altro mondo!
Condivido quello che ha appena scritto l’amico Claudio . In germani vi ho vissuto per pochi anni ..è un altro mondo ..siamo veramente dei trogloditi e degli animali al confronto. non è vero che i tedeschi sono solo precisi e freddi ..anzi sono festaioli come noi . loro applicano le leggi …punto …incredibile no?…però lo fanno tutti nessuno fa il furbo . Questo fa si che esista una nazione non una popolazioni di faziosi come noi siamo, lo stato sociale è attivissimo molto serio ed impegnato su tutti i fronti …chiunque abbia lavorato in Germania percepisce dei soldi di sussistenza se non ha piu lavoro …non ti lasciano in brache di tela…tu ricevi un minimo mensile di 750 euro ..e sono loro stessi che ti cercano il lavoro ..nell’interesse di non creare del malcontento e criminalità diffusa. cio non vuol dire che non esista ..ma se vieni becato hai la certezza della pena. insomma un altro pianeta …anche la cassa malati è un sogno pur essendo tutto in sistema di casse provate..ti rimborsano tutto –…e alla fine anno io ho visto tutti che si ritrovano dopo la dichiarazione dei redditi e fanno il confronto di chi ha ricevuto piu soldi indietro dallo stato . In questa maniera ti senti calcolato e rispettato …non uno schiavo …che devi impinguare i politici e le banche ..e fra l’altro il nostro governo e i nostri centri piu autorevoli quAli regioni o enti non usufruiscono dei soldi europei per crescere (NON LI RICHIEDONO PROPRIO )..perchè devi rendicontare tutto …non si riesce a mangiarci sopra ..ecco perchè nessuno li richiede…MEDITATE GENTE…qui deve cambiare tutto
Salvatore,
Senza di te e di Andrea Stella (visitate il sito http://www.lospiritodisetlla.it) riesco a vedere dei ” diversamente abili” invece che dei disabili”.
Quando ti vedo nuotare e ti sento raccontare le tue imprese mi sento molto “poco abile” in confronto a te.
Forza Salvatore!