La vita è meravigliosa
La vita è meravigliosa perché esistono persone che riescono a renderla tale.
Sono partito da casa, ancora una volta, armato solo di speranza e di coraggio e, ancora una volta, la speranza e il coraggio si sono trasformati in una rete che mi ha permesso di pescare uomini e donne eccezionali che, con generosità, mi hanno aiutato a realizzare un nuovo ponte per comunicare voglia di vivere e di partecipazione.
Uomini e donne speciali, pieni di entusiasmo e testimoni reali della parola solidarietà. Incontrare persone con cui poter condividere un progetto costituisce già, di per sé, una vittoria, e in questo momento io mi sento un vincitore.
Tutti noi, io credo, perseguiamo un obiettivo comune. Desideriamo infatti che a livello globale si riesca a raggiungere un accordo su nuove azioni concrete per prevenire e, un giorno, mettere fine alla prigionia delle persone con disabilità, liberando le nostre città e la nostra società da tutte le barriere architettoniche e sociali che ancora oggi impediscono i diritti fondamentali come la mobilità, l’ indipendenza, l’ istruzione, il lavoro, in una parola il diritto di cittadinanza.
L’ articolo 4 della Convenzione dei Diritti delle persone con disabilità afferma che “gli Stati Membri si impegnano ad intraprendere o promuovere la ricerca e lo sviluppo, ed a promuovere la disponibilità e l’uso di nuove tecnologie, ausili alla mobilità, dispositivi e tecnologie di sostegno, adatti alle persone con disabilità, dando priorità alle tecnologie dai costi più accessibili”.
Immediatamente dopo, sempre nel quadro degli obblighi generali contratti dai sottoscrittori, gli Stati Membri si impegnano anche a “fornire alle persone con disabilità informazioni accessibili in merito ad ausili alla mobilità, dispositivi e tecnologie di sostegno, comprese le nuove tecnologie, così come altre forme di assistenza, servizi di supporto ed attrezzature”.
Ogni persona, come ogni cosa, ha una sua storia. Una storia che può essere modificata, cambiata, migliorata. Anche in un momento storico difficile come questo. Il nostro errore più grave, io credo, è quello di cercare di destare in ognuno proprio quelle qualità che non possiede, trascurando di coltivare quelle che ha: Il futuro è già qui, è solo distribuito male.
Le persone con disabilità in stretto contatto con altre che disabili non sono, costruiscono percorsi sociali seguendo il tragitto più difficile e completo: dalla profondità della propria vita interiore fino all’ altro più diverso e lontano, dimostrando che questa strada non solo è sempre percorribile ma è anche la più breve e la più liberante, la più utilizzabile per una relazione fondata sulla intimità che rappresenta il punto più elevato dell’ umanità.
E’ nell’ intimità, infatti, che le differenze evidenziano il loro valore, la persona viene collocata al centro della propria esistenza e perdono di importanza i faticosi comportamenti di sopravvivenza: le difese, le pretese, le esibizioni e tutto ciò che ha il sapore di inganno.
La disabilità è come una prima donna in una compagnia teatrale, quando è lei di scena tutti gli altri passano in secondo piano o addirittura scompaiono. Il rifiuto di questa prospettiva è netto e chiaro: la disabilità non deve annullare le persone, ma non va nemmeno negata.
Questo è il momento dei ringraziamenti: in realtà non credo mi basterebbe una giornata per citare tutte le persone meravigliose che hanno voluto starmi vicino in questa magica terra che è l’ Australia.
Per Grant Pitman e la sua famiglia, il Console Generale d’ Italia Adriano Tedde, Brad Butler e Jason Woodbridge, Joanne Hedt, la Comunità Italiana, l’ Organizzazione della Rottnest Channel Swim, il Beatty Park, la città di Perth, i Media, dai giornali alla televisione, davvero non trovo le parole: la loro accoglienza, il loro entusiasmo, la sensibilità, lo spirito sportivo che immediatamente, senza riserve, hanno voluto dimostrarmi hanno riempito il mio cuore in maniera tale da farmi dire che incontrarli è stata una delle più belle esperienze della mia vita.
Con Affetto
Salvatore Cimmino
Grande Salvatore,
il mio ennesimo grazie per l’esempio che mi dai.
Fabio.
Tassello dopo tassello, stai costruendo un mondo senza confini. Complimenti ancora! Anna, Gianfranco e Vera