Barcolana 101010 – La festa del mare

14 Ottobre 2010 0 Di salvatore cimmino

(in piedi): Claudio Bernich, Gianluca Prisco, Pippo Castiglia e Salvatore Cimmino; (seduti): Sergio Lupieri, Roberto Polli e Roberto Bernich

(in piedi): Claudio Bernich, Gianluca Prisco, Pippo Castiglia
e Salvatore Cimmino; (seduti): Sergio Lupieri, Roberto Polli
e Roberto Bernich

42^ edizione della Barcolana, la data appare come una combinazione perfetta, 10 10 10ed è il mio battesimo su una barca a vela, occasione straordinaria da condividere, per la prima volta, con mio figlio Alessandro: ho visto i suoi occhi passare con rapidità dall’entusiasmo alla curiosità, dall’eccitazione alla sorpresa.

Con i pensieri corro ma con le parole trovo difficoltà a descrivere quella che è, con molta probabilità, la festa del mare più bella nel suo genere.
Tanta suspense nel vedere 2000 barche, altrettante vele, un caleidoscopio di colori pronti a muoversi allo sparo del cannone che indica la partenza: l’attesa faceva accrescere l’adrenalina sempre più: Roberto Bernich, il nostro grandler, colui che regola le vele, scandiva il tempo, la sua voce sembrava arrivare direttamente dal cuore: 7 minuti! 5 minuti! Coadiuvato dalla mia voce: 2 minuti! Poi Claudio, fratello di Roberto e Pippo Pastiglia, i nostri prodieri, che all’unisono: 1 minuto! Seguiti dal nostro timoniere e tattico Roberto Polli: 30 secondi! Quindi dal nostro volante Gianluca Prisco: 10 secondi! Infine dal nostro capitano Sergio Lupieri: 5 secondi!

 BEATRIX, (la barca di Sergio Lupieri)

BEATRIX, ( la barca di Sergio Lupieri )

Poi lo sparo che ci libera da una snervante attesa donandoci ossigeno. E finalmente lo spettacolo: migliaia di vele tutte proiettate nella stessa direzione a formare uno sciame unico mosso dalla borina. Una visuale mozzafiato!
Alla fine la nostra barca, Beatrix, si è piazzata 257^ assoluta e 31^ di classe, un risultato di tutto rispetto che ha inorgoglito l’equipaggio giustamente confortato da un premio ambito dai triestini doc: una iota calda preparata dalla moglie di Roberto, un buon bicchiere di vino di sua produzione e, infine, quei dolcini tanto cari ai triestini: le fave dei morti.
Mi prenoto fin da ora per il prossimo anno: grazie infinite amici di Trieste!!!

Con Affetto
Salvatore Cimmino